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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Comunicare l'Europa e i benefici che apporta ai suoi cittadini non è un compito facile, anzi è diventato più difficile negli ultimi tempi a causa di molti fattori. Primo fra tutti, il progetto non ha più la presa che aveva sulle menti di milioni di cittadini reduci o toccati dal devastante secondo conflitto mondiale, con la sacrosanta volontà di ripristinare e  perpetuare la pace e la prosperità nel Vecchio continente.

Il ricordo della distruzione reciproca, dell'annientamento fratricida, non è più così forte presso le generazioni più giovani. D'altra parte, si parla sempre di più di un ritorno alla dimensione dell'interesse nazionale nella politica europea. Non a caso, il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha lamentato a più riprese un tentativo da parte degli Stati membri e dei loro governanti di ridurre la portata dell'elemento europeo, vantando per sé tutto il merito  quando le cose funzionano e scaricare addosso a Bruxelles tutte le colpe quando qualcosa non va per il verso giusto: l'Europa diventa così il classico capro espiatorio. Un atteggiamento forse comodo ma per nulla produttivo nel lungo periodo e, soprattutto, dinanzi alle sfide  globali che  vedono impegnati tutti i cittadini europei, in questo momento. (...).

Uno dei capisaldi dell'azione europea è stato sin dall'inizio,quello della solidarietà, merce assai rara nei momenti di difficoltà. (...).
Il progetto europeo ha bisogno di essere continuamente animato e alimentato di obiettivi, impegni e risultati, ma, come ha avvertito il Presidente Barroso, non bisogna illudersi perché il lavoro è lungi dall'essere terminato. Non è ancora il momento di riposare sugli allori,  scongiurato il pericolo  del crac finanziario, è ora di concentrarci sul cammino che ci attende e che ci dovrebbe portare a creare un'Europa migliore, più efficiente, più responsabile e più concreta. Il punto di partenza di questo rinnovato slancio del progetto comune è il documento strategico Europa 2020 della Commissione che mira a delineare obiettivi concreti, reali e raggiungibili per realizzare un'economia più forte e sostenibile, proprio come la vorremmo tutti. (...).

(...) L'Europa siamo noi e noi siamo l'Europa. Ed è questo che deve essere l'elemento fondamentale della nostra coscienza, il legame mancante tra lo spazio politico e i noi cittadini. Solo se tutti si sentono ugualmente partecipi, si riuscirà ad evitare di precipitare in un facile Euro-scetticismo che - ne siamo intimamente convinti - non paga. 
La ricetta per curare questo "male" , talvolta necessario per ripartire con maggiore forza ed entusiasmo è piuttosto semplice. Bisogna ripetere e ripetersi col rischio di farlo fino alla noia: occorre fare di più, tutti e insieme. L'unione nella diversità non deve rimanere uno slogan bello ma vuoto, va costruita giorno per giorno con coraggio ed umiltà.


NdR. Il testo integrale è pubblicato su "Comunicazione Pubblica" numero 119-120.



Lucio Battistotti

direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea