I dati dell'Unione Nazionale Consumatori dicono che solo il 55% degli utilizzatori di IPTV-Internet Protocol Television illegali è consapevole dei rischi che comporta mettere a disposizione di un sistema criminale i propri dati sensibili e l'accesso al proprio computer, su cui possono essere installati malware, virus, spy-bot.
E a questo proposito recentemente è stato eseguito un grande lavoro da parte della Guardia di Finanza, in esecuzione a provvedimenti della Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli, che dopo aver effettuato attività tecniche preliminari di monitoraggio, ha progressivamente spento da remoto piattaforme e server illegali, ha reso inutilizzabili le smart card piratate e ha anche oscurato i siti web e i canali Telegram dedicati alla vendita e alla riproduzione di contenuti IPTV illegali.
Il lavoro ha permesso il sequestro e l'oscuramento di più di 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming e di 350 canali di Telegram, per un valore economico confiscato allìorganizzazione criminale di oltre 10 milioni di Euro.
"La Pay Tv illegale è un fenomeno sempre più presente in Italia. Purtroppo i consumatori non sono sempre in grado di riconoscere un sito streaming illegale e molte volte non sanno cosa rischiano sottoscrivendo un abbonamento pirata" ha dichiarato il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.