Analizzate oltre trenta fonti di informazione l'Osservatorio sulla sicurezza informatica Exprivia ha rilevato che, complice l'aumento del cosiddetto smart working, della didattica a distanza e l'incremento nell'uso dei social network, durante il lockdown c'è stato un grande aumento di attacchi informatici. I settori che hanno subito i maggiori attacchi sono la sanità, l'educazione e la finanza. I siti illegali si sono approfittati di termini come "Covid 19", "Corona Antivirus" per introdurre malware e rubare dati (59%) superando di gran lunga i danni economici (9%) dei casi presi in esame.
Secondo gli estensori della ricerca i motivi che hanno permesso di trovare terreno fertile per i cyber attacchi sono stati sostanzialmente due: una diffusa mancanza di cultura digitale da parte dei cittadini e l'inadeguatezza con cui aziende private e Enti pubblici proteggono i sistemi informatici e i dati sensibili in loro possesso.