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L'Europa misura gli eService pubblici

La Commissione europea ha pubblicato il decimo report sulla misurazione dei servizi europei di eGovernment, realizzato da Capgemini insieme a Soget, Idc, Rand, il Dti e IsPractice/Indigov.

Lo studio, dal titolo “Digital by default or by Detour”, evidenzia come, nonostante la disponibilità di servizi di eGovernment sia oggi generalmente elevata, l'utilizzo e la soddisfazione devono ancora migliorare soprattutto se confrontati con i servizi privati.

Per lo studio sono stati coinvolti 28mila cittadini europei di 32 Paesi interrogati sugli eService pubblici. Il quadro è completato da un'analisi dei principali servizi individuali che si ripercuotono sulla vita quotidiana in tre aree: l'avvio di un'impresa, la ricerca di un lavoro e l’iscrizione scolastica di livello superiore. La terza parte dell'indagine analizza la misura in cui i Paesi hanno installato elementi di abilitazione (come l'autenticazione elettronica e l'autenticità delle fonti) per contribuire a sostenere servizi pubblici veloci, coerenti e privi di errori.

Semplicità, controllo e trasparenza, risparmio di tempo e flessibilità rappresentano le ragioni principali dell'utilizzo dei servizi di eGovernment da parte dei cittadini. Il risparmio di tempo è citato da oltre l'80% dei cittadini che utilizzano i servizi online mentre il 76% indica l'aspetto della flessibilità. Anche il risparmio economico è importante e si posiziona al terzo posto. Tra gli ostacoli all'adozione di servizi di eGovernment, la difficoltà di utilizzo (24%) e la mancanza di consapevolezza (21%). Molti i cittadini che non sono disposti a usare i servizi di eGovernment e hanno indicato una forte preferenza per il contatto personale (62%), o quelli che si aspettano che il contatto offline sia comunque necessario (34%) e/o crede che altri canali siano più efficaci (19%).

M.P.