Il sistema sanitario, la Sanità, è fra i più importanti e dibattuti argomenti di attualità nella vita di una società, della comunità, del cittadino. I servizi, le cure, le prestazioni, la competenza degli addetti, medici e non, l'organizzazione e la relazione con il cittadino e, non ultimo, i bisogni del paziente sono fra i valori che ogni azienda sanitaria deve saper considerare e gestire. E per questo occorrono investimenti nelle strutture, nel personale e anche negli strumenti digitali e i servizi a loro connessi.
Su quest'ultimo tema una ricerca dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano presentata recentemente a Milano al convegno "Sanità e digitale: uno spazio per innovare" rivela che, pur tenendo conto degli investimenti sostenuti, pur se in leggera crescita, con il progressivo invecchiamento della popolazione "il divario fra bisogni di cura e risorse a disposizione è destinato ad aumentare e l'innovazione digitale è la leva per rendere sostenibile il sistema della Sanità".
Nella ricerca si legge che per migliorare "Serve un rinnovamento dei modelli organizzativi delle Aziende sanitarie, spostando le prestazioni dall'ospedale al territorio e migliorando l'accesso alle cure. È necessaria la partecipazione attiva dei cittadini alla corretta gestione della propria salute, da incentivare attraverso l'adozione di strumenti digitali utili per comunicare col medico, per accedere ai propri dati clinici, come il Fascicolo Sanitario Elettronico, e per monitorare il proprio stile di vita, come le App. Serve infine lo sviluppo delle necessarie competenze digitali degli operatori sanitari, sia nelle Università che attraverso piani di formazione continua sul posto di lavoro".
Però, dice la ricerca, la maggior parte dei cittadini preferisce ancora accedere ai servizi sanitari di persona, soprattutto se si tratta di consulto medico (86%), del pagamento delle prestazioni (83%) e del ritiro dei referti (80%). Sul perché non è stato utilizzato il canale digitale le risposte più frequenti sono i dubbi sull'affidabilità, la mancanza di conoscenza del servizio, non essere in grado di usare le tecnologie, il servizio non disponibile.
Pur se la prima fonte di informazione è il medico di famiglia perché, dicono gli italiani, spetta a lui il compito di indirizzo e cura per la salute, nella relazione medico-paziente il digitale fa ancora poca presa. Per comunicare con il proprio medico si usano sms, WhatsApp, email.
www.osservatori.net