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Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Al TAR di Genova la comunicazione è sostanziale

Uno degli obiettivi della comunicazione pubblica è quello di semplificare le procedure interne e modernizzare gli apparati, in modo da portare vantaggi concreti ai cittadini.

Il TAR di Genova ha iniziato da qualche anno ad abbandonare la cultura dell'adempimento, per abbracciare una nuova cultura gestionale, finalizzata all'efficacia, efficienza, elasticità, economicità ed e-government.

Nonostante la mancanza di risorse e di personale, il presidente del TAR Liguria, con la collaborazione dell'Urp e delle Segreterie, ha avviato misure straordinarie per far fronte al sovraccarico di lavoro, ma soprattutto allo smaltimento dell'ingente arretrato, zavorra ormai intollerabile.

Sul piano più strettamente processuale, sta cercando di accelerare l'attività di smaltimento dei ricorsi aperti rimasti in arretrato, facendo leva su alcune riforme normative (la Legge n. 205/00 ha provocato una sorta di rivoluzione copernicana nella procedura amministrativa, offrendo buoni  strumenti per lo smaltimento di un arretrato esistente, ma non proprio reale). Per le cause con più di cinque anni viene fatto un avviso di "perenzione" all'avvocato, che entro sei mesi può chiedere con nuova istanza di fissazione firmata anche dall'assistito, un'udienza per concludere la causa; nel caso contrario, il ricorso viene dichiarato perento. Per quelle con meno di cinque anni, si adotta lo strumento del "ruolo aggiunto" (fissazione di un discreto numero di cause, in aggiunta quindi al ruolo ordinario), per cui l'avvocato è chiamato all'udienza a dichiarare il persistere dell'interesse; nel qual caso, il ricorso viene subito fissato, diversamente se ne dichiara la perenzione.

Con lo strumento delle "sentenze brevi", possibili qualora il cittadino faccia "richiesta di sospensiva", il TAR di Genova ha saputo privilegiare le decisioni nel merito, che permettono di accorciare l'iter, concludendo la causa - quando sufficientemente istruita - già in sede di Camera di Consiglio.

L'accelerazione del processo amministrativo passa anche dall'introduzione delle nuove tecnologie nell'organizzazione del lavoro. Il Tribunale Amministrativo ligure, nel 2005, è stato "TAR pilota", insieme a quello delle Marche e della Valle d'Aosta, nella sperimentazione del Nuovo Sistema Informatico della Giustizia Amministrativa (N.S.I.G.A.) che permette di caricare su computer ricorsi, sentenze, ordinanze e memorie depositate; inoltre, con il contemporaneo utilizzo del software denominato "scrivania del magistrato", il Presidente ed i Magistrati possono comunicare e lavorare sulle sentenze anche a distanza ed in tempo reale.

Sempre sul fronte della dematerializzazione, le Amministrazioni che sono parti coinvolte nei processi, possono visionare le sentenze sul sito web "Giustizia Amministrativa": http://www.giustizia-amministrativa.it/ La pubblicazione on-line degli atti realizza l'opportunità per le Segreterie di  evitare la spedizione della cosiddetta "copia conforme", che prevedeva fotocopie timbrate e siglate pagina per pagina, plichi di fogli e lettere di accompagnamento alla sentenza, ora sostituite da un avviso di pubblicazione con l'indicazione del sito internet e dei passaggi da compiere per visualizzare i provvedimenti.

Per quanto riguarda i rapporti con i cittadini, l'Urp ha deciso di semplificarli, offrendo l'opportunità di comunicare, ove possibile, tramite e-mail: un passo avanti nello snellimento burocratico che elimina così copie cartacee da dover registrare all'Ufficio Protocollo.

A livello logistico, infine, è stata attuata una razionalizzazione degli spazi fisici, raccogliendo in un unico luogo i vecchi archivi, con un conseguente risparmio economico.

Tutte queste misure hanno l'obiettivo di avvicinare le persone alla complessa macchina giudiziaria, facendo leva su una comunicazione "sostanziale", che permette di veder pienamente realizzato quel "principio di buon andamento" nella P.A., sancito dalla nostra Costituzione.

                                                                                          Annalisa Molle e Carmenzita Savino