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Associazione Comunicazione Pubblica
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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Fra qualche settimana la nostra Associazione festeggerà i suoi primi vent'anni di vita. Diciamolo subito: non sarà né un garrire di bandiere, né un rullare di tamburi ne, tanto meno, la solita cerimonia auto-celebrativa.

Un buon metodo per mantenere queste premesse è quello di cominciare ad interrogarci su almeno due questioni che l'attuale gruppo dirigente ha posto da tempo  al centro del proprio impegno: ha ancora un senso il tentativo di creare un movimento non corporativo ma funzionale per realizzar, anche con altri soggetti, una nuova fase in materia di competenze e professionalità?

In questi anni, il lavoro associativo si è articolato secondo un meccanismo capace di superare l'individualismo e il  localismo?
Per quanto mi riguarda sono convinto che queste siano le vie maestre per sostituire le lamentele con l'azione, le promesse con le scelte.

L'uomo della provvidenza, il risolutore di tutti i problemi, appartengono a quella sub-cultura che finisce per produrre  inutili rimpianti e semi-comici abbandoni.

I comunicatori pubblici saranno professionisti anche nel modo in cui saranno in grado di affrontare, senza delegarle, le scelte che li riguardano.
Queste cose le stiamo dicendo da parecchio tempo, suscitando inviperiti commenti da parte di coloro ai quali abbiamo rotto il giocattolo della comunicazione intesa come disciplina per pochi eletti.

Adesso siamo ad un passaggio decisivo che ritengo superabile solo con una grande unità dei sindacati, dei giornalisti e dei comunicatori pubblici.
Negli ambienti parlamentari si vocifera di una modifica alla Legge 150. Una modifica nata nel segreto di qualche anticamera e tra pochi eletti che, chi l'ha vista, l'ha già definita il solito "contentino" per chi non è riuscito a salire, in tempo utile, sull'autobus della 150.

Ci auguriamo che queste voci siano solo un anticipo del primo aprile e non quella legge "perfetta" che da dieci anni ci viene promessa da chi rifiuta di attuare la 150..

Ma non per questo saremo meno attenti e pronti nel denunciare l'ennesimo tentativo di fare delle nostre amministrazioni  una sorta di magazzino dove depositare di tutto e di più.