Il nuovo Digital Economy and Society Index, noto come Indice Desi, dice che nel nostro Paese sono stati fatti pochi passi in avanti verso la trasformazione digitale e che persistono ritardi e un gap da colmare. La classifica vede l'Italia al venticinquesimo posto su ventotto, poco sopra a Romania, Grecia e Bulgaria, con un punteggio pari a 43,6 (rispetto al dato UE del 52,6).
Per misurare il livello di digitalizzazione dei Paesi europei il Desi monitora una serie di parametri suddivisi in cinque macro aree: connettivitā, competenze digitali, uso di Internet da parte dei singoli, integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese, servizi pubblici digitali.
Cosa dice la rilevazione a proposito dell'Italia e rispetto all'anno precedente? Leggero miglioramento in tutti i parametri: la connettivitā passa da 12 a 12,5; il capitale umano da 8,01 a 8,11; l'uso di Internet da parte dei singoli da 6,25 a 6,67; l'integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese da 6 a 6,25; e i servizi pubblici digitali da 9,29 a 10,1. Solo il 74% degli italiani usa abitualmente Internet.
Perō i dati 2019 (base di studio per il Desi 2020) mostrano un'Italia in buona posizione, terzo posto assoluto, unicamente in termini di preparazione al 5G, poiché le bande pioniere sono assegnate e sono stati lanciati i primi servizi commerciali. Vengono invece sottolineate le carenze.
A proposito del parametro 'capitale umano', che considera le competenze di base per l'uso di Internet da parte della popolazione e le competenze pių avanzate, l'Italia č ultima in Europa, come č ultima per numero di laureati in discipline sull'Information Communications Technologies.
Le carenze di competenze digitali si riflettono nel basso utilizzo dei servizi on line, compresi quelli pubblici digitali che si confermano scarsi pur il Paese si posizione in alto per offerta di 'servizi pubblici digitali'.
Per uso delle tecnologie digitali da parte delle imprese, l'Italia occupa la ventitreesima posizione in Europa. Le imprese italiane presentano ritardi nell'utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data e nell'adozione del commercio elettronico.
Infine, nel Rapporto viene riconosciuto all'Italia gli sforzi fatti durante la pandemia quando ha "attuato numerose iniziative in ambito digitale per far fronte alla crisi Covid-19. Il governo ha adottato un pacchetto di misure volte a rispondere all'aumento del consumo di servizi di comunicazione elettronica e di traffico di rete". Grande attenzione č stata data agli ospedali e ai servizi per la salute, alle scuole, alle Amministrazioni pubbliche in generale promuovendo la diffusione di strumenti e piattaforme digitali, la fornitura di dispositivi, l'accesso a connessioni ultraveloci e ai servizi connessi e anche semplificando alcune delle procedure per agevolare le attivitā in loco e da remoto delle Pubbliche Amministrazioni.
Infine, secondo lIndice Desi i quattro Paesi europei ai vertici della classifica per le prestazioni digitali globali sono Finlandia, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi seguiti da Malta, Irlanda ed Estonia.
https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/desi