È quanto previsto dal Decreto sulle regole standard per la compilazione e conservazione dei documenti amministrativi firmato lo scorso novembre dal presidente del Consiglio e pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" il 12 gennaio 2015. Entrerà in vigore l'11 febbraio dando tempo 18 mesi per completare il processo di dematerializzazione e gestione dei documenti esclusivamente in formato elettronico. Dovranno essere adottate regole standard per la formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e convalida di un file con valore legale di certificato o di qualsiasi altro atto amministrativo.
La nuova norma mette un nuovo tassello ai decreti del 2013, anticipando dal punto di vista operativo, quello che dovrebbe essere la riforma della P.A. che presto arriverà in Parlamento. Si ricordano, infatti, la fatturazione elettronica, la conservazione dei documenti elettronici e il protocollo informatico. Oltre allo Spid, cioè il sistema pubblico di identità digitale che permette di accedere in sicurezza ai siti che mettono a disposizione servizi online, che dovrà entrare in vigore entro aprile 2015.
Il DCPM è composto di cinque capitoli e cinque allegati, che dettano le norme tecniche cui attenersi destinate alla P.A. ma anche ai cittadini che si mettono in contatto con essa, contiene le norme tecniche e il Regolamento per la completa applicazione del Codice per l'Amministrazione Digitale (CAD), che già stabilisce: “gli atti formati dalle pubbliche amministrazioni con strumenti informatici, nonché i dati e i documenti informatici detenuti dalle stesse, costituiscono informazione primaria ed originale da cui è possibile effettuare, su diversi o identici tipi di supporto, duplicazioni e copie per gli usi consentiti dalla legge”.
Cardine del nuovo decreto è l'obbligo di rendere immodificabili, in tutte le fasi di accesso e conservazione, i documenti amministrativi in formato digitale. Inoltre, dovranno essere firmati digitalmente. Fondamentale sarà la definizione del tempo di creazione e di durata dell'atto (validazione temporale), l'impiego della posta elettronica certificata con ricevuta completa e la memorizzazione dei documenti con sistemi che garantiscano il massimo della sicurezza. Attenzione quindi ai sistemi cloud.
Ultimo scoglio verso l'obiettivo “non più carta” sono i cittadini che, come è noto, non sono grandi utilizzatori di tecnologie interattive e che per questo devono essere sia coinvolti che incentivati verso un cambiamento culturale che può portare loro un migliore servizio e, alle Amministrazioni Pubbliche, notevoli risparmi.
Il decreto
 
                                 
        
         
                                         
                                         
                                         
                                        