Le imprese private che svolgono attività tramite canali digitali diminuiscono. In 5 anni la diminuzione è del 7% mentre la riduzione degli investimenti per l'innovazione è del 4%. Così dice l'Istat nel suo Rapporto 2017 che rivela i dati relativi al quinquennio precedente.
Dunque anche nel "privato" c'è una certa diffidenza nei confronti del web, sia per il commercio elettronico sia nell'utilizzo dei social media.Nel triennio 2012-2014 si è ridotto il numero delle imprese, con oltre dieci addetti, che hanno svolto attività innovative, finalizzate all'introduzione di nuovi prodotti, processi e modalità organizzative.
La riduzione, rispetto al triennio 2010-2012 rilevata, è stata del 7,3% rispetto al triennio 2010-2012 e riguarda soprattutto le piccole imprese e quelle di media dimensione. Si calcola che nel 2014 le imprese (da dieci addetti) hanno investito in innovazione complessivamente 23,2 miliardi di Euro: il 4,3% in meno rispetto al 2012.
Altro dato significativo: le imprese italiane (da dieci addetti) che nel 2016 dispongono di una connessione a Internet sono il 98,2%; il 94,2% ha una connessione in banda larga (fissa o mobile). Nello stesso anno le imprese rilevate con un sito web o una sola pagina erano il 71,3%. Di queste una su tre pubblica il catalogo dei prodotti ma solo il 13,8% offre di fare ordinazioni e prenotazioni on line e il 7,6% permette di tracciare lo stato dell'ordine.
"Prudente" anche la presenza sui social: il 39,2% delle imprese ne utilizza almeno uno, mentre il 15,6% ne utilizza almeno due. Facebook è il preferito per veicolare il profilo aziendale, mentre per pubblicizzare i contenuti si preferiscono YouTube, Flickr e Slideshare. Meno utilizzati blog e microblog aziendali.