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Una P.A. social con quali limiti?

Se il social non viene considerato semplicemente una moda da rincorrere a tutti i costi, potrebbe diventare un'oppurtinità per accrescere l'efficenza anche nella Pubblica Amministrazione. Il punto di partenza, e forse anche di arrivo, deve però essere l'attenzione ai contenuti.

Nel corso del #SMMdayIT Social Media Marketing day Italia del 22 giugno scorso sono state analizzate le diverse opportunità offerte dalle molteplici funzioni dei social, sia nell'ambito del marketing sia per l'attivazione di processi di comunicazione.
"Occorre abituare i dipendenti a usare gli strumenti social per ottimizzare i tempi", è stato evidenziato da Andrea Albanese nel suo intervento di apertura, durante il quale ha posto l'accento sull'importanza del brand journalism e quindi sui contenuti. Critico nei confronti di Snapchat, perché diffonde in continuazione messaggi senza capitalizzare contenuti e follower, ha invece evidenziato le novità in arrivo per LinkedIN e Facebook, i cui sviluppatori stanno mettendo a punto una nuova applicazione che consentirà, a breve, di avere audience sempre più mirate.
La potenza dei social emerge con tutta la sua evidenza tra i millennial. Il 60% di loro, infatti, si farebbe influenzare dai social prima di prendere una decisione su un brand e un prodotto.

L'iniziativa, che ha visto tra i relatori esponenti dell'informazione, come il direttore responsabile dell'Agenzia Ansa, del mondo business e della P.A. è stato seguito non solo dal pubblico presente in sala, ma anche in streaming. Tanto che l'hashtag #SMMdayIT è rimasto stabilmente al terzo posto nel trend topic su Twitter in Italia e al quarantacinquesimo nel mondo per l'intera mattinata. A fine serata, era stato twittato oltre 23mila volte da 1.800 utenti unici, ricevendo più di 87 milioni di impression.

Crede nella circolarità della comunicazione la Commissione UE in Italia, che ha messo a punto una nuova strategia social. "Le sfide principali - ha detto Ewelina Jelenkowska-Luca, capo settore stampa e media della Rappresentanza in Italia della Commissione europea - possono essere riassunte in tre sfide: personale vs istituzionale, perché a comunicare è l'Istituzione; orizzontale vs verticale, perché occorre rispettare le gerarchie; risorse vs spending review".

Jelenkowska-Luca ha anche posto l'accento sugli strumenti che oggi utilizzano:
Facebook per il grande pubblico, con video, foto, infografici, un linguaggio semplice e contenuti lucidi, rivolgendosi a una faca d'età compresa tra i 25 e i 45 anni;
Twitter, che è poco utilizzato, ma è considerato strategico;
Instagram, soprattutto per un pubblico giovane, utilizzando un linguaggio più empatico.

Ci sono poi due hashtag ideati dalla Rappresentanza italiana della Commissione europea. L'uno, #EUFACTOR per comunicare con i ragazzi tra i 16 e i 19 anni, l'altro, #EUDIALOGUES per attivare un percorso di partecipazione e di ascolto continuo dei cittadini.
Claudio Trementozzi