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Associazione Comunicazione Pubblica
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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

Essere trasparenti, chiari e soprattutto capaci di instaurare un vero dialogo con i cittadini che usufruiscono di servizi pubblici strategici ed essenziali: giovedì 4 dicembre la nostra Associazione, rappresentata dal consigliere nazionale Claudio Trementozzi, è stata invitata alla trasmissione “La radio ne parla” di RAI RADIO1, nella parte del programma dedicata al “Rapporto con i cittadini”.

Lo spunto era stato fornito da una lettera della signora Angela, che lamentava l'atteggiamento di molte comunicazioni di ex aziende statali, in particolare Poste Italiane, che svolgono però ancora oggi un ruolo strategico nei servizi pubblici e sono comunque delle partecipate. In particolare, l'ascoltatrice ha evidenziato come le lettere inviate agli utenti, oltre a utilizzare un linguaggio minaccioso e contorto, siano spesso non firmate e con l'indicazione di generici call center o numeri verdi, dove è praticamente impossibile rintracciare il responsabile del procedimento.  
Figura, che noi comunicatori pubblici sappiamo benissimo essere obbligatoria, non solo per le Amministrazioni pubbliche in senso stretto, ma anche per le partecipate. Queste, infatti, sono equiparate sotto tutti gli aspetti anche giuridici (al di là delle forme societarie e quindi inerenti il diritto civile) agli Enti pubblici. Tanto che devono ottemperare anche alle prescrizioni del D.lgs 33/2013 sulla trasparenza e a quelle della L. 190/2012 sull'anticorruzione. E non lo diciamo solo noi, ma anche le Corti di giustizia penali, la Corte dei Conti e l'Anac (Autorità nazionale anticorruzione).

Nel corso della trasmissione, condotta da Ilaria Sotis, è stato possibile rimarcare come vi sia un gap culturale da colmare, perché si registra ancora oggi una tendenza diffusa a esercitare il proprio potere amministrativo utilizzando un linguaggio offuscato dalla nebbia (fog factor) e quindi poco comprensibile al destinatario finale. Un problema che non riguarda chiaramente tutti, perché vi sono molti esempi di eccellenza. Però non c'è dubbio che il linguaggio tipico dello schematismo e rigore giuridico prevalga su quello che mira all'utilizzo di espressioni e parole semplici, delle quali la nostra lingua è ricca.
Proprio in tema di semplificazione, la nostra Associazione ha predisposto una guida con Regione Lombardia che è disponibile facendone richiesta agli uffici di Milano.