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Comunicazione Pubblica

Archivio newsletter - Associazione Italiana per la Comunicazione Pubblica e Istituzionale

La comunicazione pubblica e l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile della P.A.

Il seminario on line del 17 febbraio 2021 sulla comunicazione pubblica e gli Obiettivi 2030 - organizzato dall'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e dal Movimento Europeo in Italia nell'ambito del Trentennale dell'Associazione - ha registrato una partecipazione molto ampia e attenta agli interessanti, diversificati e preziosi contributi dei rappresentanti di ASVIS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, ALI-Autonomie Locali Italiane, Intesa programmatica d'area Asolo - Montegrappa, Club di Venezia e Società Italiana Medicina Ambientale.

La riflessione si è svolta il pomeriggio a valle del discorso del Presidente Draghi al Parlamento, discorso in cui le parole sostenibilità e sviluppo per le persone, il paese e il pianeta, sono state uno di fili conduttori: per uscire insieme dalla pandemia e per il futuro.  Un altro punto evidenziato dal Presidente del Consiglio nel suo discorso e in quelli successivi, ha indicato tra le riforme necessarie quella della Pubblica Amministrazione che deve essere "obbligatoriamente" permeata da digitalizzazione, rafforzamento delle competenze e degli ambienti informatici a disposizione dei lavoratori, a tutti  i livelli, progettuali e realizzativi (big data, sistemi predittivi, intelligenza artificiale…), da tempestività produttiva e comunicazione continua con i cittadini. La riflessione deve tenere al centro,  in modo non retorico o formale, la funzione essenziale, strategica delle relazioni, del dialogo costante fra le cittadine e i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni chiamate ad informare in modo affidabile, immediato, semplice (non banale!), inclusivo e etico, sugli obiettivi dell'Agenda 2030,  obiettivi prospettici da declinarsi in politiche, progetti, pratiche, azioni, capaci di coinvolgere e rendere consapevoli le comunità, cambiarne i comportamenti che riguardano la vita di tutti noi, e la sua qualità.
Un compito complesso ma sfidante per una P.A. che voglia gettare il cuore oltre l'ostacolo e darsi le condizioni ideali e operative per cambiare. Per questo è fondamentale che l'utilizzo di tutti i canali di comunicazione istituzionale – tradizionali e digitali -, sia governato secondo un'ottica integrata, sinergica, multidimensionale, requisito fondamentale per garantire ai cittadini comunicazione di qualità percepibile, utile, trasformativa,  misurabile,  valutabile.
Le molteplici piattaforme digitali a disposizione,  con cui ci misuriamo quotidianamente come professionisti della comunicazione,  vanno inserite in una strategia di comunicazione complessiva dell'organizzazione, comunicazione capace di abilitare e generare connessioni trasversali, abbattere sylos. Le scelte devono essere guidate da finalità etiche di servizio, di tutela/sovranità dei dati e di empowerment dei cittadini.
L'azione di comunicazione pubblica è diretta, per definizione, a rimuovere le disuguaglianze economiche, culturali e sociali, a cominciare da quelle di genere, le distanze e le diffidenze dei cittadini verso le istituzioni, e va riconosciuta come una delle leve principali per l'esercizio di una "funzione pubblica" capace di produrre sviluppo equo e sostenibile; alimentare relazioni reciprocamente fertilizzanti tra cittadini e istituzioni; promuovere il civismo, la costituzione di reti collaborative e partecipative, la conoscenza condivisa, i beni comuni e il capitale sociale; rendere efficaci, efficienti, economici e rendicontabili gli investimenti in servizi al cittadino e alle imprese. Fare innovazione - dalla comunicazione ai servizi, digitali e non – innescando dinamiche inclusive.
Quindi, per lavorare all'obiettivo comune di una comunicazione pubblica come leva strategica necessaria per il raggiungimento degli obiettivi 2030 e per un'innovazione sostenibile, vanno riconosciuti come pillars dei percorsi di sostenibilità delle P.A.: impegno costante per l'open government - dagli open data, alle informazioni, ai documenti, alle piattaforme e agli ambienti digitali;  formazione e applicazione di indicatori ex ante e per la valutazione ex post dei processi comunicativi e del loro impatto sulla qualità della vita delle persone, ad esempio inseriti nel piano per la performance delle organizzazioni, sistemi di valutazione degli impatti per evitare inaccettabili e fastidiosi effetti quali greenwashing, pinkwashing, ecc.; monitoraggio della qualità dei processi a garanzia di una comunicazione pubblica sostenibile in tutte le fasi di produzione, dalla progettazione all'outcome, che veda anche la partecipazione attiva dei cittadini. In questo nuovo quadro che si sta disegnando, sono indispensabili competenze trasversali e integrate - supportate da capacità manageriali e digitali -, percorsi formativi adeguati per rafforzare le professionalità in continua evoluzione, specifiche/specializzate ma spesso in osmosi tra loro. 
La collaborazione e il dialogo costante fra diversi livelli territoriali e competenze istituzionali settoriali - alimentate da politiche e pratiche di prossimità, dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali e del capitale sociale espresso dalle comunità - sono il terreno più promettente e potenzialmente fertile per una comunicazione pubblica che sostenga e attraversi in modo strutturale e proficuo gli Obiettivi 2030,  e ne acceleri il raggiungimento nei tempi dell'Agenda.

 Leda Guidi