Sono stati esaminati i vari social media e i loro utilizzi presso le varie Amministrazioni, tra commenti ed esperienze pratiche si è praticamente spaziato in tutti i campi: emergenza, cultura, turismo, comunicazione e informazione di servizio e politica.
E' stato dimostrato concretamente che la comunicazione pubblica è sempre più importante e si sta trasferendo su nuovi mezzi e canali, ma lo Stato in tutte le sue emanazioni è lento nel seguire uno scenario che si evolve a grande velocità.
Sono emerse in tutta la loro evidenza le criticità di una espansione dei social media nella P.A. non controllata nè coordinata, con esiti variabili, che vanno da Enti che operano in eccellenza alla totale assenza di attività o programmi.
Altro problema scottante è la mancanza nei contratti pubblici di profili professionali che siano il contenitore delle nuove professionalità, uniti a un invecchiamento dell'età media dei dipendenti pubblici dovuta alla elevazione dell'età pensionabile insieme alla mancanza di assunzioni.
Dal dibattito sono molti dati interessanti, come il fatto che troppi amministratori pubblici sottovalutano o ignorano le possibilità dei nuovi strumenti, insensibili al mutare della disponibilità di strumenti per comunicare e delle loro modalità di utilizzo.
Oggi l'accesso al web è trasferito al 73% dai computer agli smartphone. Le notizie arrivano ai cittadini direttamente più dai social che dai media tradizionali, quando non sono loro stessi i produttori di notizie. Anche la professione giornalistica, considerata sotto l'aspetto degli uffici stampa, deve essere ormai vista e gestita in modo diverso, nuovi linguaggi per nuovi mezzi.
Gli aspetti tecnici e le loro nuove possibilità devono essere pienamente considerate, ad esempio nella comunicazione di grandi emergenze una pagina informativa di Facebook resiste a migliaia di accessi, mentre spesso l'accesso emergenziale ai siti web fa collassare i server. Nulla è più veloce e immediato delle informazioni trasmesse via Twitter. In Europa, insieme alla Spagna, siamo i primi utilizzatori di WhatsApp, ma anche qui la P.A. opera in modo scoordinato, le linee guida dei ministeri, quasi sempre non tassative, vengono pressoché ignorate da troppe Amministrazioni locali.
Un interessante quadro di sviluppi e di nuove applicazioni è stato illustrato dai dirigenti di Google, Twitter e Facebook, come un nuovo utilizzo delle app Waze che alimentata direttamente di notizie cosicchè la P.A. può fornire ai cittadini le informazioni di viabilità e traffico in modo attivo.
Il quadro generale che esce da questo incontro concorda in buona parte con i temi emersi dai lavori di COM.Lab 2015 e con la strada intrapresa dalla nostra Associazione, sia per la formazione professionale, sia per la linea di richiesta di profili professionali specifici, che siano legittimazione contrattuale per le nuove professionalità.
Pier Carlo Sommo