Il 16 febbraio scorso abbiamo letto sul Corriere della Sera "Il gioco dell'URP", un intervento di Massimo Gramellini in cui sberleffa- col suo stile - il lavoro degli URP attingendo al racconto di un fantomatico professore che decide di contattare il Ministero dell'istruzione.
Abbiamo prontamente scritto al Corriere per offrire delle riflessioni utili a dare ai lettori un punto di vista altro - necessario - per rappresentare quanto sia indispensabile e urgente l'investimento (di risorse, di competenze, di integrità, di professionisti formati secondo i requisiti necessari a lavorare in un URP), sulla comunicazione pubblica e istituzionale per sanare quella crisi di fiducia tra cittadini e istituzioni. Del resto, l'ascolto è il primo requisito per una buona comunicazione. Non siamo stati ascoltati. Proponiamo di seguito quel che, evidentemente, a distanza di una settimana, non troverà spazio sul Corriere.